La volpe di Quarna
di Andrea Mandalari
Era un inverno molto rigido, in paese tutto era ricoperto di neve, una forte bufera andava avanti da giorni e non accennava a smettere. Nell’ultima casetta vicino al bosco viveva sola la signora Malù, una anziana nonnina che se ne stava vicino alla sua stufa per cercare di scaldare le fredde ossa. All'improvviso dalla finestra vide un raggio di sole luminoso come oro che squarciò il cielo notturno; si affacciò e vide che il raggio illuminava qualcosa nella neve: era una volpe rossa che, accucciata nel manto bianco, stava morendo di stenti e di freddo. La vecchina, commossa, si vestì e andò fuori; faticando nella tormenta la raggiunse e la prese in braccio, con grande sforzo la portò dentro e l'avvolse in una calda coperta al fianco della stufa. Sfinita, la signora Malù si addormentò sulla sedia mentre guardava quel soffice manto rosso che pareva brillare illuminato dalla calda luce del fuoco. Si svegliò l'indomani mattina con una lieve aria fresca che proveniva dalla porta di casa aperta, si accorse che la volpe non c’era più vicino alla stufa. Era un'alba soleggiata, l’inverno era finito, la neve si stava sciogliendo e vide la volpe tornata in forze che la guardava fiera e maestosa come a ringraziarla. Poi con un balzo corse via verso il bosco. La vecchietta guardò il punto in cui era accucciata la volpe, lì era apparso un sentiero di pepite d’oro. La signora Malù raccolse quel prezioso tesoro e visse una vecchiaia serena per il resto dei suoi giorni, aiutò i bisognosi del paese ed i forestieri in difficoltà. Ancora oggi si dice che la volpe magica si aggiri per i vicoli del paese e porti fortuna a chi la incontra e sarà gentile con lei.
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